
Data dell’evento: 20 novembre 2022
Luogo: Sala Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica di Roma “Ennio Morricone”
Interpreti: Ictus Ensemble, Collegium Vocale Gent, Suzanne Vega
La direzione artistica del Romaeuropa Festival ha quest’anno portato per il gran finale (nella più grande delle sale dell’Auditorium) l’opera di teatro musicale Einstein On The Beach composta da Philip Glass e scritta del regista e drammaturgo statunitense Robert Wilson, in particolare si è trattato di un allestimento dell’Ictus Ensemble che in questa veste si è presentato con sax, flauti, due tastiere midi (che passavano da organi a sintetizzatori in base alle situazioni), violino, tape ed l’ensemble vocale, ovvero il Collegium Vocale di Gent.
Lo spettacolo è durato effettivamente tre ore (come riportato nei testi di presentazione delle stesso), in cui le porte della sala sono rimaste aperte, e dunque le persone potevano entrare ed uscire senza problemi (era indicato anche sul programma di sala), io ero in uno dei posti laterali e il tutto si è svolto senza intoppi.
L’allestimento scenografico è stato quasi inesistente, ognuno era vestito quasi come meglio credeva (oltre ad una differenza di colori in alcuni abiti che sembrava studiata) e vi era solo un minimo di disposizione degli strumentisti e del coro in base al momento ed alla funzione della storia, in pratica una sorta di allestimento semi-informale, l’unica vestita di tutto punto era la narratrice: Suzanne Vega (conosciuta ai più per il successo Pop Luka e Tom’s Diner). Hanno giocato un ruolo nella storia anche le luci, seppur in maniera secondaria e uscendo da protagoniste quasi senza aver avuto un’introduzione.
A livello musicale vi sono stati passaggi di gruppo e solistici sia del coro che dell’ensemble strumentale, la musica in tipica chiave glassiana, è stata coerente con la scrittura minimalista, alle volte ripetendo anche troppe volte la stessa figurazione ritmico-melodica (considerando che sono tre ore di spettacolo); non so se per via dell’allestimento o per via della scrittura a livello dinamico alcune situazioni mi sono sembrate molto piatte, i momenti che hanno funzionato chiaramente di più sono stati quelli vocali d’ensemble (e non solistici) ed un paio di momenti solistici strumentali (sopratutto quelli violinistici forse per via dell’importanza che si da a tale strumento nella storia complessiva) anche a livello scenico.
L’amplificazione dai posti laterali era praticamente molto impastata e poco chiara e molto compressa (proprio a livello di compressione audio), e credo che ciò abbia influito (non poco) sulla resa finale dell’opera in sè…
Come libretto mi è sembrato un po’ carente in alcuni punti, alle volte con delle situazioni quasi spiazzanti e con elementi forzatamente incastrati fra loro e non giustificati, tale libretto è anche stato fornito in sala (incluso nel prezzo del biglietto) per permettere a chi volesse, di seguirne il testo.
Fino ad ora non ho ancora trattato della voce narrante, la quale ha oscillato a livello di storytelling tra momenti interessanti e ben incastonati con la musica e momenti poco coerenti tra testo e musica, minimalismo si, ma forse vi è la necessità di giustificare maggiormente alcuni elementi che senza la lettura passo passo del libretto divengono totalmente incomprensibili ai più.
Nel complesso un’esperienza da fare, io sono sempre stato seduto e non sono mai uscito dalla sala, al contrario di quanto pensassi non mi sono mai addormentato (non scontato considerando le tre ore “minimilaste” affrontate), dal punto di vista della percezione è stato molto stimolante immergersi per tre ore di seguito, in qualcosa diverso da un’opera (a cui sono sicuramente più avvezzo), sono stati veramente pochi i momenti di silenzio nel complesso, con una sorta di muro sonoro costante e cangiante ma vivo, i sintetizzatori e gli organi elettronici utilizzati erano a dir poco agghiaccianti, ed il riverbero inserito per il solo del flauto è stato veramente un qualcosa di raccapricciante, ma il tutto è scorso fluidamente e con una sala gremita di gente.
Roma, 27 novembre 2022