La mostra
Nato a Roma nel 1921 da famiglia italo-russa, ebbe i primi contatti con il mondo dello spettacolo per mezzo del cinema, che lo accompagnerà per una vita.
Nel mondo cinematografico fonda i suoi legami, la creazione dei suoi strumenti e le sue amicizie, tanto da realizzare e pensare molte delle sue invenzioni con in mente proprio il cinema, esperienza d’arte e mezzo di trasmissione di valori umani e tecnici.

Realizzerà il Fonosynth per la sonorizzazione cinematografica prima, per poi concepire il Synket (gioello presente in mostra all’Auditorium), il primo pensato e realizzato per la casa cinematografica FonoLux, mentre il secondo ideato grazie alle richieste dell’Accademia Americana di Roma.
Il sodalizio con gli statunitensi, nacque infatti nei primi anni quaranta del Novecento, epoca in cui egli si unisce alle forze alleate, facendo rinascere le telecomunicazioni italiane e mettendo nuovamente in opera gli studi della RAI in giro per l’Italia.
La passione di Ketoff verso la realizzazione di strumenti per la musica e la sonorizzazione, fanno si che esso divenga il Liutaio Elettronico di Roma e non solo. Realizza i suoi strumenti artigianalmente, ideando, progettando e saldando ogni componente necessaria.
L’archivio realizzato dal Maestro Luigino Pizzaleo, insieme alla famiglia Ketoff, testimonia e custodisce molti degli schemi (alcuni dei quali in mostra) dei circuiti per la realizzazione degli strumenti.

Il mostrare un lavoro come quello di Ketoff, ci lega al nostro presente, in cui vi è sempre più la corsa alla migliore interfaccia per la musica dal vivo, in breve Ketoff, pensò e realizzò i suoi strumenti, per poterli mettere a disposizione dei musicisti, insomma un sintetizzatore da utilizzare in studio ed in concerto.
La testimonianza di Ketoff, lega con un fil rouge le necessità, le creazioni e la musica di un’epoca, in cui Bob Moog, John Cage e le avanguardie romane, pretendono uno oggetto elettronico in grado di essere all’altezza di uno strumento da concerto; Ketoff con il suo Syn(thetizer)ket(off) realizza tale sogno, donando possibilità impensabili e gestione dei parametri semplice, lasciando spazio alla modularità delle componenti del suo strumento.
Potremo dilungarci a descrivere le varie versioni e migliorie del Synket negli anni, o tutti coloro i quali furono interessati ad esso, o parlare del fatto che un esemplare venne acquistato da Ennio Morricone; potremo ancora descrivere e immaginare Le sinfonie per Synket di Aldo Trionfo, o la musica prodotta da Eaton per tale strumento.

Ketoff, rimane ed è l’esempio di un atteggiamento di artigianato romano, che porta con se le necessità musicali e sonore di una realtà musicale poliedrica e impregnata di sonorizzazione cinematografica, di improvvisazione e di curiosità per la tecnica e per il suono; lo spazio creato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia insieme al Centro Ricerche Musicali cerca di svelare l’importanza chiave di Paolo Ketoff nel panorama musicale, che congiuntamente all’inaugurazione dell’omonimo Studio Paolo Ketoff tenta di far entrare nella prestigiosa Accademia romana la Musica Elettronica dalla porta principale.
Informazioni sulla mostra
Paolo Ketoff. “Il liutaio elettronico”
Auditorium Arte, Parco della Musica
Roma – Viale Pietro de Coubertin 30
Dall’ 11 dicembre al 9 gennaio 2022
Ingresso libero
Orari: Lunedì – Venerdì ore 17.00-21.00 / Sabato – Domenica e festivi ore 11.00-21.00
Approfondimenti su Paolo Ketoff, il Synket ed altro
Fonti
Luigino Pizzaleo – Il Liutaio Elettronico, Paolo Ketoff e l’invenzione del Synket